La richiesta delle persone di "liberare tempo" per gli impegni familiari trova punti di contatto con l'esigenza delle imprese di avere un'organizzazione del lavoro più flessibile ed adattabile alle richieste del mercato. Talvolta la flessibilità, introdotta anche dalle nuove norme del mercato del lavoro, si traduce in precarietà e, soprattutto per le donne, in maggiori difficoltà in ingresso e permanenza nel mondo del lavoro.
Per le imprese esistono formule che permettono l'introduzione di elementi di flessibilità a favore di una miglior conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle persone apportando vantaggi in termini di:
una miglior immagine aziendale
valori culturali e senso di appartenenza
capacità di attrarre e mantenere talenti
motivazione ed efficienza del personale in servizio
innovazione e creatività tra i dipendenti
livello e qualità del servizio offerto con maggior soddisfazione del cliente
reperimento di manodopera
accesso a nuovi segmenti di mercato
migliori capacità gestionale
minor tasso di ricambio della manodopera
minori tassi di assenteismo
minori costi di azioni legali
Il Governo e le parti sociali hanno fatto il primo passo nella direzione di un auspicato Codice della conciliazione vita-lavoro con la sigla dell'accordo quadro che riporto al seguente link
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