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sabato 1 gennaio 2011

Elogio dei giudici

Da “Elogio dei giudici. Scritto da un avvocato” di Piero Calamandrei
“Proprio per questo dovrebbero essere i giudici i più strenui difensori dell’avvocatura: poichè solo là dove gli avvocati sono indipendenti, i giudici possono essere imparziali; solo là dove gli avvocati sono rispettati, sono onorati i giudici; e dove si scredita l’avvocatura, colpita per prima è la dignità dei magistrati, e resa assai più difficile ed angosciosa la loro missione di giustizia”
“Quando hai accettato una causa che ti par buona, mettiti fervidamente al lavoro colla sicurezza che chi ha fede nella giustizia riesce in ogni caso, anche a dispetto degli astrologi, a far cambiare il corso delle stelle”
“Per trovar la giustizia bisogna esserle fedeli: essa, come tutte le divinità, si manifesta soltanto a chi ci crede”
“Questi sono i giorni di festa dell’avvocato: quando si accorge che, contro ogni espediente dell’arte o dell’intrigo, più vale, modestamente e oscuramente, l’aver ragione”
“Habent sua sidera lites”
“L’avvocato, il quale fino dal primo colloquio garantisce al cliente l’esito vittorioso della causa, piò darsi che sia un abile mestierante, ma non certo un grande scienziato. Somiglia piuttosto al giocoliere che garantisce di saper indovinare la carta che uscirà dal mazzo; qui la scienza non c’entra: èsolo destrezza di mano”
“La nobile passione dell’avvocato dev’essere in ogni caso consapevole e ragionante: avere i nervi così solidi da saper rispondere alla offesa con un sorriso amabile, e da ringraziare con un garbato inchino il presidente burbanzoso che ti toglie la parola”
“L’avvocato farà bene, se gli sta a cuore la sua causa, a non darsi l’aria di insegnare ai giudici quel diritto, di cui la buona creanza impone di considerarli maestri”
“L’avvocato che nel difendere una causa entra in aperta polemica col giudice, commette la stessa imperdonabile imprudenza dell’esaminando che durante la prova si prende a parole coll’esaminatore”
“La toga, uguale per tutti, riduce chi la indossa ad essere, a difesa del diritto un avvocato: come chi siede al banco del tribunale è un giudice, senz’aggiunta di nomi o titoli”
“Ottimo è quell’avvocato di cui il giudice, finita la discussione, non ricorda nè i gesti, nè la faccia, nè il nome: ma ricorda esattamente gli argomenti che, usciti da quella toga senza nome, faranno vincer la causa al cliente”
“L’avvocato deve sapere in modo così discreto suggerire al giudice gli argomenti per dargli ragione, da lasciarlo nella convinzione di averli trovati da sè”
“Da quarant’anni faccio l’avvocato…e ogni volta che devo discutere ringiovanisco: perchè prima di cominciare provo allo stomaco quello struggimento che provavo da studente prima di entrare nella stanza dell’esame, e poi, appena ho cominciato, quella specie di eccitazione inebriante che anche allora provavo dinanzi agli esaminatori”
“Per intendersi tra persone ragionevoli, bisogna essere disposti anche a sorridere: con un sorriso si risparmiano tanti discorsi inutili”
“Advocati nascuntur, iudices fiunt”
“L’avvocato che si lagna di non essere capito dal giudice, biasima non il giudice, ma sè stesso. Il giudice non ha il dovere di capire: è l’avvocato che ha il dovere di farsi capire. Tra i due, quello che sta a sedere, in attesa, è il giudice: chi sta in piedi, e deve muoversi e avvicinarsi, anche spiritualmente, è l’avvocato”
“All’avvocato, quando tratta col giudice, non disdice l’umiltà: che non è nè viltà nèpiaggeria di fronte all’uomo, ma reverenza civica all’altezza della funzione”
“La più grande sciagura che può capitare a un avvocato è quella di avere come cliente un magistrato, che si rivolga a lui per essere difeso in una causa propria”
“E’ sempre incomodo per il difensore imbattersi in un cliente che si vanta di conoscere i codici, come per il medico è particolarmente affaticante il malato che sull’enciclopedia ha studiato da sè i sintomi prima di farsi visitare”
“Ricordati che la brevità e la chiarezza sono le due doti che il giudice più ama nel discorso dell’avvocato”
“Quando un avvocato parla poco, il giudice, anche se non capisce quello che dice, capisce che ha ragione”
“Avvocato sommo è colui che riesce a parlare in udienza colla stessa semplicità e la stessa schiettezza con cui parlerebbe al giudice incontrato per via: colui che, quando veste la toga, riesce a dare al giudice l’impressione che può fidarsene come se fosse fuori di udienza”
“La brevità delle difese scritte e orali è forse il mezzo più sicuro per vincer le cause”
“C’è il semplice avvocato (advocatus merus di Linneo), di solito molto giovane, che è quello che sgobba in biblioteca a far le ricerche di dottrina e giurisprudenza, a scriver le comparse e a preparare lo schema della difesa orale; c’è l’avvocato di corridoio (advocatus explorator seu commendator) che, quando le aule sono chiuse, si aggira come un’ombra per gli ambulacri e le anticamere, in cerca di utili contatti; e c’è l’avvocato di cerimonia (advocatus ad pompam, seu luminar fori) al quale è riservata la funzione, finale e meramente decorativa, di ripetere oralmente in udienza gli argomenti scritti nelle comparse del semplice avvocato, suo collega di difesa”
“La difesa di ogni avvocato è costituita da un sistema di pieni e di vuoti: fatti messi in rilievo perchè favorevoli, fatti lasciati nell’ombra perchè contrari alla tesi difensionale”
“Certi clienti vanno dall’avvocato a confidargli i loro mali, nell’illusione che, col contagiarne lui, essi ne rimarranno subito guariti: e ne escono sorridenti e leggeri, convinti di aver riconquistato il diritto di dormire tranquilli dal momento che hanno trovato che si è assunto l’obbligo professionale di passare le sue notti agitate per conto loro”
“Alla fine di un giorno ozioso, in cui nessun cliente era venuto a bussare alla sua porta, l’avvocato uscì dal suo studio fregandosi le mani con aria felice, e disse: Buona giornata: nessuno è venuto a chiedermi di anticipargli le spese”
“Il rinvio, simbolo della vita italiana: non fare mai oggi quello che potresti fare domani. Tutti i difetti e forse tutte le virtù del costume italiano si riassumono nella istituzione del rinvio: ripensarci, non compromettersi, rimandare la scelta; tenere il piede in due staffe, il doppio giuoco, il tempo rimedia a tutto, tira a campà”
“Ex facto oritur ius”
“Video meliora proboque, deteriora sequor”
“L’interpretazione delle leggi lascia al giudice un certo margine di scelta: entro questo margine chi comanda non è la legge inesorabile, ma il mutevole cuore del giudice”
“Ogni popolo, si potrebbe dire, ha la magistratura che si merita”
“La pigrizia porta ad adagiarsi nell’abitudine, che vuol dire intorpedimento della curiosità critica e sclerosi della umana sensibilità”
“Essere fiero senza arrivare a essere orgoglioso, e insieme umile senza essere servile”
“Il giudice che si abitua a rendere giustizia è come il sacerdote che si abitua a dire messa”
“Il cliente, quando mi capita per la prima volta nello studio, è, per definizione, un seccatore”
“Gli avvocati non possono permettersi il lusso di essere malati: altro che medicine!! Qui ci sono in giuoco gli interessi dei clienti, e i termini che scadono!”
“Non era nè un eroe nè un santo: era semplicemente un avvocato”

2 commenti:

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