Il 28 giugno è stato siglato un accordo tra Confindustria e le principali organizzazioni sindacali avente ad oggetto la rappresentatività sindacale, problema nodale nel panorama delle relazioni industriale. L'accordo, ritengo anch'io come molti, non è risolutivo, perchè non è ovviamente vincolante per chi l'accordo non l'ha siglato (pensiamo alla moltitudine di OOSS non facenti parte nè collegate alla triplice), per cui si attende sempre una legge dello Stato.
Ritengo, peraltro, che di tanto siano consapevoli anche (ed anzi soprattutto) gli stessi firmatari, perchè una legge dello Stato che dovesse intervenire in materia non potrebbe non fare i conti con questo accordo, da qui l'importanza dello stesso. Anzi, v'è da sospettare che l'accordo costituisca un voluto primo passo, teso a condizionare le scelte legislative, o meglio ancora, posso ipotizzare che sia stato addirittura concordato al fine di rompere gli indugi. Il punto, infatti, consiste nella rappresentatività delle piccole organizzazioni, sull'applicazione di un criterio di "democrazia sindacale" che tenga conto della concentrazione di piccole realtà sindacali in specifici settori o in determinati territori. La linea intrapresa, invece, favorisce le grandi conferderazioni e i gruppi di potere (legittimi senza dubbio) che li animano.
L'accordo, in sostanza, collega la rappresentatività alle deleghe contributive sindacali.
Per giungere ad una conta da parte di un soggetto terzo, si ipotizza un accordo con l'INPS (che sicuramente già c'è altrimenti i Nostri rischierebbero una figuraccia). L'INPS dovrebbe istituire una nuova sezione degli UNIMENS (dichiarazioni mensili) indicando a quale sindacato il lavoratore ha eventualmente conferito delega e per il quale cede la quota parte della retribuzione (contributi sindacali).
Alla fine, quindi, saranno i dati INPS a costituire base del computo per stabilire la maggiore rappresentatività di settore.
Troverete a questo link il testo dell'accordo (è breve).
domenica 3 luglio 2011
sabato 2 luglio 2011
MANOVRA CORRETTIVA 2011: NOVITA' IN MATERIA DI PROCESSO DEL LAVORO E PREVIDENZIALE E DI MERCATO DEL LAVORO
La bozza della manovra correttiva 2011 approvata dal CDM prevede rilevanti novità in materia di processo del lavoro e previdenziale. le sintetizzo brevemente:
1) introduzione del contributo unificato per chi supera un determinato reddito;
2) estinzione dei processi pendenti al 31.12.2010 ove sia parte in causa l'INPS che non superino l'importo di € 500,00, con compensazione spese di lite e riconoscimento dell'importo al richiedente;
3) A partire dal 01.01.2012, obbligo, a pena di improcedibilità della domanda, di un accertamento tecnico preventivo per la verifica del requisito sanitario nei contenziosi previdenziali. Il tutto con inappellabilità delle relative sentenze;
4) all'esito dei giudizi previdenziali, la ripetizione delle spese di lite deve essere preceduta da una richiesta all'INPS a mezzo raccomandata. l'azione esecutiva può essere intrapresa solo dopo 120 giorni dalla richiesta. l'accredito delle somme deve avvenire solo a mezzo bonifico utilizzando le coordinate che il legale è tenuto a fornire.
Come si ricorderà la previsione del contributo unificato per le controversie di lavoro era già stato oggetto di un'altra bozza di manovra economica, ma la previsione poi non si concretizzò in legge.
Sicuramente l'esclusione del contenzioso di lavoro dall'ordinario sistema contributivo è anacronistico, per cui la previsione di un contributo per chi può pagarlo mi sembra una scelta razionale e giusta. Ciò sicuramente limiterà il contenzioso per i procedimenti di scarso valore e, soprattutto inciderà seriamente sul monopolio di sindacati, patronati e affini.
Un'altra importante (direi storica) novità è costituita dalla liberalizzazione dell'attività di collocamento.
La bozza verrà presentata come decreto legge all'esame del parlamento nel mese di luglio, per cui le modifiche inteverrano senz'altro.
Seguiremo l'iter.
1) introduzione del contributo unificato per chi supera un determinato reddito;
2) estinzione dei processi pendenti al 31.12.2010 ove sia parte in causa l'INPS che non superino l'importo di € 500,00, con compensazione spese di lite e riconoscimento dell'importo al richiedente;
3) A partire dal 01.01.2012, obbligo, a pena di improcedibilità della domanda, di un accertamento tecnico preventivo per la verifica del requisito sanitario nei contenziosi previdenziali. Il tutto con inappellabilità delle relative sentenze;
4) all'esito dei giudizi previdenziali, la ripetizione delle spese di lite deve essere preceduta da una richiesta all'INPS a mezzo raccomandata. l'azione esecutiva può essere intrapresa solo dopo 120 giorni dalla richiesta. l'accredito delle somme deve avvenire solo a mezzo bonifico utilizzando le coordinate che il legale è tenuto a fornire.
Come si ricorderà la previsione del contributo unificato per le controversie di lavoro era già stato oggetto di un'altra bozza di manovra economica, ma la previsione poi non si concretizzò in legge.
Sicuramente l'esclusione del contenzioso di lavoro dall'ordinario sistema contributivo è anacronistico, per cui la previsione di un contributo per chi può pagarlo mi sembra una scelta razionale e giusta. Ciò sicuramente limiterà il contenzioso per i procedimenti di scarso valore e, soprattutto inciderà seriamente sul monopolio di sindacati, patronati e affini.
Un'altra importante (direi storica) novità è costituita dalla liberalizzazione dell'attività di collocamento.
La bozza verrà presentata come decreto legge all'esame del parlamento nel mese di luglio, per cui le modifiche inteverrano senz'altro.
Seguiremo l'iter.
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