Corte di Giustizia UE , sez. VIII, ordinanza 12.12.2013
n° C-50/13
L’accordo
quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, che figura in
allegato alla Direttiva n. 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999,
relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato,
osta ai provvedimenti previsti da una normativa nazionale, quale quella
italiana prevista dal decreto legislativo del 30 marzo 2001, n. 165, la quale,
nell’ipotesi di utilizzo abusivo, da parte di un datore di lavoro pubblico, di
una successione di contratti di lavoro a tempo determinato, preveda soltanto il
diritto, per il lavoratore interessato, di ottenere il risarcimento del danno
che egli reputi di aver sofferto a causa di ciò, restando esclusa qualsiasi
trasformazione del rapporto di lavoro a tempo determinato in un rapporto di
lavoro a tempo indeterminato, quando il diritto a detto risarcimento è
subordinato all’obbligo, gravante sul lavoratore stesso, di fornire la prova di
aver dovuto rinunciare a migliori opportunità di impiego, se detto obbligo ha
come effetto di rendere praticamente impossibile o eccessivamente difficile
l’esercizio, da parte del citato lavoratore, dei diritti conferiti
dall’ordinamento dell’Unione.-----------
n.d.r.
Ovviamente il limite, peraltro di matrice costituzione, che impedisce la conversione è l'accesso al pubblico impiego tramite concorso. La soluzione, quindi, non è scontata.
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